Rime di Francesco Petrarca colla interpretazione composta dal conte Giacomo Leopardi, Stella, 1826, Milano, Italia.
Nell’opera Leopardi chiosa nel Sonetto XII (Movesi il vecchierel canuto e bianco…):
E viene a Roma, seguendo ‘l desio,
Per mirar la sembianza di colui
Ch’ancor lassù nel Ciel vedere spera
Verso 10. La sembianza. L’immagine. Chiama immagine di Cristo il papa.
F. Le Monnier nell’edizione del 1867 Rime di Francesco Petrarca con l’interpretazione di Giacomo Leopardi, migliorata in vari luoghi la lezione del testo, e aggiuntovi nuove osservazioni a cura dell’autore corregge tra due asterischi:
* Intendi piuttosto la Veronica, di che parla anche Dante nel 31 del Par., ossia il sudario in cui vedesi l’effigie del Redentore; chè nessuno ha mai creduto che il papa abbia la sembianza di Cristo. Oltrechè chi avesse voluto vedere il papa a tempo del Petrarca, non a Roma avrebbe dovuto portarsi, ma ad Avignone. *
L’errore di Leopardi come quello di Ruskin evidenziano l’oblio in cui era caduta la veronica romana nell’Ottocento.
Segnalato da Manu
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