1272-1275

Bonifacio da Verona, La Veronica, componimento in due libri, 1272-1275, Roma, Italia.

Tema del lungo poema destinato al cardinal Guglielmo de Braye affinché lo presentasse a papa Gregorio X, è l’origine e l’arrivo a Roma della Veronica romana il cui culto, nella seconda metà del sec XIII era ormai diffuso.

faccenuoveBonifacio da Verona attinge a diverse fonti apocrife rendendo il poema una testimonianza preziosa delle diverse versioni che circolavano sulla storia della Veronica romana. In particolare l’autore si fonda sulla storia di re Abgar secondo la redazione trasmessa dal ms. 2688 (Paris, Bibliothèque nationale de France, lat. 2688) scritto e miniato in Italia centrale, probabilmente a Roma, nella seconda metà del sec. XIII. Opera nella quale la Veronica romana è già coincidente con il Mandylion di Edessa.

Bonifacio non identifica  santa Veronica con l’emorroissa evangelica ma con la moglie di re Abgar. Il poeta segue il manoscritto di Parigi fino all’abiura del figlio di Abgar e all’esilio di santa Veronica che porta con sé a Gerusalemme la santa Immagine.

Dopo l’arrivo di Veronica a Gerusalemme Bonifacio attinge alla Vendetta del Salvatoreun apocrifo del Ciclo di Pilato – e segue le vicende di Velosiano e Veronica fino alla guarigione e al battesimo dell’imperatore Tiberio a Roma.

Segnalazione di Marco Petoletti.

 


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