Quattro Veroniche, insegna di pellegrinaggio, Salterio cistercense, ms Thott 117, 8, f. 1v, 1465, Germania. Det Kongelige Bibliotek, København.

Nel Salterio cistercense (realizzato per una monaca non prima del 1462) il foglio di quattro Veroniche incollato nel retro della copertina dimostra che questi fogli con più veroniche non dovevano sempre essere tagliati. Ogni Veronica è virtualmente identica, segnata da una serie di caratteristiche tipiche: le lunghe ciocche di capelli neri che si combinano con la barba formando una cornice di tre ciocche al volto; gli occhi che guardano verso sinistra; l’aureola divisa in tre parti iscritta in un doppio cerchio e, non di minore importanza, lo scuro colore del volto attribuito all’originale romano. Il chiasmo dei colori usati – blu lungo una diagonale e rosso per l’altra – legano i Volti insieme, come un’unità.
Il foglio di Copenhagen è incollato sul manoscritto, in modo simile a come i badge erano attaccati alle rilegature e ai margini dei manoscritti, i cui esempi, sebbene non particolarmente comuni, sono frequenti. In Germania si trovano nei messali. L’immagine attaccata serviva come osculatory, vicino alla preghiera di consacrazione del Canone per ricevere il bacio del celebrante. In un messale di St. Polten, Austria, del 1399, si trova una Veronica in pelle, probabilmente di origine romana, cucita al Canone. Una Veronica anche più piccola occupa il margine inferiore di un messale del 1484, che ora si trova a Solothurn. Che non ci sia nulla di casuale nell’inserimento di queste immagini è indicato dalla Veronica inserita nei margini del magnifico Messale Pontificio di William di Reichenau, completato nel 1466, per festeggiare l’ingresso del vescovo di Eichstatt. La Veronica non può essere stata aggiunta successivamente, perché dipinta dallo stesso artista che ha realizzato il messale. L’immagine ha un supporto diverso e, quindi, una identità indipendente, legata alla concretezza dell’oggetto che riproduce – il velo con il Volto di Cristo – e, ancora più suggestivamente, alla realtà dell’Eucarestia, che, come il Volto Santo, era più di una semplice rappresentazione. Le Veroniche aggiunte ai margini dei Messali sottolineano la concretezza fisica della Veronica, una presenza associata sia alla reliquia originale che all’Eucarestia.
Cfr. Jeffrey F. Hamburger, The Visual and the Visionary Art and Female Spirituality in Late Medieval Germany, ZoneBook-New York, 1998
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