Velo della Veronica sostenuto da un angelo, Arma Christi, scultura in bronzo, 1580, ciborio, altare maggiore, Duomo, Milano, Italia.
Il ciborio, dominante l’altare maggiore del Duomo di Milano, è l’elemento architettonico che più di ogni altro porta traccia dell’eredità della Riforma Liturgica di San Carlo, risalente al 1580.
Quando il card. Carlo Borromeo giunse a Milano nel 1565 come arcivescovo, si premurò di affidare a Pellegrino Tibaldi (detto il Pellegrini), architetto della Veneranda Fabbrica dal 1567 al 1585, la creazione di un nuovo presbiterio, poiché intendeva attuare in Duomo il modello di chiesa della Controriforma che meglio celebrasse il culto eucaristico anche al di fuori della celebrazione, contrastando così la negazione luterana della presenza reale di Cristo nel pane e nel vino.
Il ciborio è composto di 8 colonne corinzie con capitello che sorreggono una cupola ricoperta all’interno e all’esterno di lastre di rame sbalzato e dorato. Sull’architrave circolare che abbraccia il perimetro della cupola posano 8 angeli in bronzo con i simboli della Passione, mentre alla sua sommità si trova un Cristo risorto benedicente. Tra i simboli della Passione oltre al velo della Veronica è rappresentata la Sindone reliquia per la quale san Carlo nutriva particolare devozione.
I richiami al tema eucaristico sono diffusi e molteplici: le decorazioni con tralci di vite e spighe di grano, la vita di Gesù in 8 scene sul basso basamento, l’offerta di Melchisedech come I episodio narrato, dopo il profeta Elia con il pane, cibo portato dall’angelo per affrontare il suo lungo cammino.
Il ciborio divenne modello di moltissime variazioni nel successivo barocco europeo.
Il restauro del ciborio è stato completato nel 2015.
Segnalato da Valentino Zardoni
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