1846

Charles Dickens, Pictures from Italy, Bradbury & Evans, 1846, Londra, Regno Unito.

At another time, there was the Exhibition of Relics in St. Peter’s, which took place at between six and seven o’clock in the evening, and was striking from the cathedral being dark and gloomy, and having a great many people in it.  The place into which the relics were brought, one by one, by a party of three priests, was a high balcony near the chief altar.  This was the only lighted part of the church.  There are always a hundred and twelve lamps burning near the altar, and there were two tall tapers, besides, near the black statue of St. Peter; but these were nothing in such an immense edifice.  The gloom, and the general upturning of faces to the balcony, and the prostration of true believers on the pavement, as shining objects, like pictures or looking-glasses, were brought out and shown, had something effective in it, despite the very preposterous manner in which they were held up for the general edification, and the great elevation at which they were displayed; which one would think rather calculated to diminish the comfort derivable from a full conviction of their being genuine.

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Testo in italiano

Segnalato da Manu

charles

 


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Un’altra cerimonia è l’esposizione delle reliquie in San Pietro, la quale ha luogo tra le sei e le sette di sera e riesce solenne ed imponente per la gran folla e pel buio e la tetraggine che in quell’ora regnano nel tempio. Le reliquie erano portate a una a una, da tre sacerdoti insieme, su di un’alta loggia vicina all’altare maggiore, la sola parte della chiesa che fosse illuminata. Intorno ad esso ardono sempre cento dodici lampade, e quella sera v’erano anche due grandi torcie accese dinanzi alla negra statua di S. Pietro; ma davvero che per un edifizio di quella vastità quei lumi erano un nulla. La solennità dell’ora, tutte quelle facce rivolte in su, verso la loggia, il prostrarsi sul pavimento dei devoti ogni volta che veniva trasportata e mostrata qualche ricca reliquia adorna di pitture e di specchietti, davano alla cerimonia un certo che di augusto e di commovente, anche ad onta di quella maniera esagerata e goffa di portare e mostrare le reliquie lassù in alto, molto in alto, perché tutti potessero restarne edificati; ciò che invece pareva pensato a bella posta per togliere o scemare la consolazione di vederle bene e di convincersi della loro autenticità.

L’Italia: impressioni e descrizioni, traduzione di Edoardo Bolchesi, Hoepli, Milano 1879, p. 276.