acquaforte | disegno ottenuto su lastra metallica (zinco, rame, acciaio) incisa per mezzo di un acido mordente. | |
acquasantiera | bacile nel quale si conserva l’acqua santa, nelle chiese è spesso collocato nei pressi delle porte. | |
affresco | tecnica di pittura murale in cui pigmenti terrosi, mescolati con acqua, vengono applicati sull’intonaco fresco e ancora umido affinché s’incorporino allo sfondo e si fissino ad esso. Nel “fresco secco” si dipinge invece sulla parete asciutta. Poiché l’uso dell’affresco è condizionato dal clima la tecnica si è sviluppata nei paesi mediterranei. Sul muro di pietre o mattoni si applica un primo intonaco chiamato arriccio. Il disegno viene tracciato dapprima col carboncino, poi alcune delle linee principali vengono incise leggermente mentre i contorni e le ombre vengono indicati con pigmento misto ad acqua. Quindi la linea del disegno viene definita con un’ocra rossa, chiamata sinopia, che viene poi ricoperta man mano dal tonachino, che deve rimanere umido per tutta la fase della coloritura. Sul tonachino l’artista doveva tracciare di nuovo il disegno, tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento si diffuse l’uso del cartone, che permetteva di riprodurre il disegno direttamente sui tonachini. | |
altare | tavola in pietra su cui si celebra il sacrificio eucaristico. | |
ambone | struttura sopraelevata dalla quale vengono proclamate le letture. | |
ampolla | piccola fiaschetta legata ai santuari di pellegrinaggio. reliquiario | |
anello | ||
arazzo | tessuto figurato eseguito a mano per mezzo di telai. | |
architrave | elemento architettonico orizzontale che congiunge superiormente due montanti (colonne o pilastri) e che costituisce, negli ordini classici, la parte inferiore della trabeazione. | |
arco | struttura architettonica curvilinea ricavata in un muro o autonomamente sostenuta da colonne o pilastri. | |
balaustra | parapetto formato dall’alternarsi di colonnette sagomate e pilastrini collocati reggenti un davanzale. È usata nelle chiese per separare gli spazi destinati ai fedeli da quelli destinati al clero, come il presbiterio e le cappelle laterali. | |
basilica | edificio pubblico romano e, più tardi, chiesa cristiana di grandi dimensioni. | |
bolla | comunicazione ufficiale con il sigillo del papa (del vescovo, o dell’imperatore…) | |
bozzetto | disegno preliminare che spesso rimane sotto l’immagine finale dipinta o disegnata ad inchiostro. | |
busto | statua di figura umana rappresentata dalla cintola in su, senza braccia. | |
calco | impronta in negativo di una scultura ottenuta facendo aderire al modello un materiale molle a rapida solidificazione, come gesso o cera; serve a ricavare, in positivo, la copia. | |
calcografia | procedimento a stampa a mezzo di matrici in rame incise in cavo. | |
calice | oggetto liturgico formato da una coppa sostenuta da uno stelo. | |
cammeo | gemma, pietra dura o conchiglia a due o più strati di colori diversi, di cui il superiore viene lavorato in rilievo e gli altri vengono utilizzati come sfondo. | |
campana | ||
candeliere | oggetto liturgico | |
capitello | rappresenta l’elemento più distintivo dei diversi ordini architettonici. Raccorda la colonna all’elemento che essa sostiene (architrave o arco), è formato da abaco ed echino. | |
carboncino | disegno realizzato con un’asticciola cilindrica di carbone, più o meno morbida. | |
cartiglio | rotolo di carta o pergamena parzialmente svolto che reca un’iscrizione (nome, data, motto o altro); fu usato come elemento decorativo in pittura e scultura soprattutto nei secoli XVII e XVIII. | |
cartone | disegno preparatorio complessivo, delle stesse dimensioni dell’opera da eseguire (affresco, arazzo, vetrata, mosaico) o anche di dimensioni inferiori, tracciato in genere con carboncino o gessetto su carta spessa. Nell’affresco il cartone veniva tagliato in diverse sezioni e la sezione da dipingere nella giornata veniva appoggiata sull’intonaco fresco. Le linee del disegno venivano quindi incise con uno stiletto o bucherellate e poi passate con polvere di carbone in modo da lasciare sull’intonaco la traccia del disegno (quest’ultimo procedimento è chiamato spolvero). | |
cassettoni | incavi quadrati o poligonali che ornano un soffitto. All’interno delle cupole hanno funzione prospettica. | |
casula | veste liturgica | |
ceramica | termine derivato dal greco “kéramos” (argilla), usato per indicare i prodotti ottenuti modellando impasti di argilla e di altre terre ricoperti di un rivestimento impermeabile di smalto o vernice e decorati (faenza, gres, maiolica, porcellana, terracotta, terraglia). | |
chiave di volta | nell’arco è la pietra a forma di piramide tronca che ne costituisce il centro e sulla quale appoggiano i due semiarchi. Nella volta a crociera, è la pietra collocata all’intersezione dei due costoloni, al centro della volta. | |
ciborio | nelle prime chiese cristiane l’edicola con colonne sopra l’altare maggiore, spesso riccamente decorata, in cui era appesa la pisside. Oggi è anche sinonimo di tabernacolo e di pisside. | |
cinquecentina | volume stampato nel XVI secolo. | |
ciondolo | piccolo ornamento pendente da una catenella o da un nastro. | |
cippo | tronco di colonna o pilastro usato per collocare un’iscrizione celebrativa o funeraria o per indicare una distanza o un confine. | |
collage | opera prodotta per mezzo di sovrapposizione di carte, fotografie, oggetti, ritagli di giornale o di rivista. | |
colonna | elemento architettonico con funzione di sostegno generalmente cilindrico; proporzioni e decorazioni variano a seconda dell’epoca e dello stile. | |
copia | è la riproduzione di un’opera d’arte eseguita senza l’intervento diretto dell’autore o dei suoi aiuti (o assistenti). La copia si distingue dalla versione e dalla replica. Prima dell’invenzione di mezzi meccanici di riproduzione, copia e modelli in gesso svolsero un ruolo fondamentale nel diffondere la conoscenza delle opere d’arte. Nel medioevo, artisti e artigiani (il cui apprendistato consisteva in gran parte nel copiare le opere del maestro nella bottega) ricorsero in larga misura a copie e adattamenti di temi o motivi decorativi e stilistici. Con il rinascimento, copiare diventò un uso perseguito a scopi educativi, che da allora si impose nelle accademie e scuole d’arte. In epoca romantica, nonostante il forte accento posto sull’originalità, molti artisti continuarono a copiare per imparare, per attingere e per ricreare. Con lo sviluppo del mercato dell’arte e il moltiplicarsi dei falsi il termine ha acquisito una connotazione prevalentemente negativa | |
cornice | In termini generali, bordo di elementi architettonici a profilo retto, come porte e finestre, o fascia orizzontale con funzione di marcapiano, solitamente aggettante e decorata. Nel linguaggio degli ordini, elemento della trabeazione, aggettante rispetto al fregio per proteggerne la decorazione scultorea dalle intemperie. In un’opera pittorica, designa il telaio di legno o d’altra materia dipinto o modellato che la inquadra. | |
coro | parte della chiesa, dietro l’altare maggiore, dove siedono i cantori; nelle chiese conventuali è riservata ai soli religiosi e si trova in genere nel l’abside. | |
corona | ||
corporale | piccolo quadrato di lino bianco che il sacerdote stende sull’altare per deporvi il calice, la patena o l’ostensorio contenenti le specie eucaristiche | |
croce processionale | ||
crocifisso | ||
cromolitografia | litografia a colori, si ottiene sovrapponendo su di un singolo foglio immagini tracciate in diversi colori e su diversa matrice allo scopo di ottenere sfumature cromatiche. | |
cronaca | Chronica, testo, narrazione storica che segue il criterio cronologico | |
cuspide | struttura caratteristica dell’architettura gotica: ha forma di triangolo isoscele e può costituire l’elemento conclusivo d’una facciata o, con funzione solo decorativa, sormontare un portale. parte più alta della tavola centrale di un polittico. | |
dagherrotipo | immagine fotografica ottenuta, mediante il procedimento inventato dal francese Mandé Daguerre nel 1839, su lastra d’argento o di rame argentato. Il dagherrotipo, in copia unica e non riproducibile, veniva spesso colorato a mano, coperto da una lastrina in vetro e sigillato affinché non si arrugginisse o scrostasse. | |
disegno | rappresentazione grafica realizzata con matita, pastello o sanguigna, di norma su supporto cartaceo. Può essere uno studio preparatorio, uno schizzo o un’opera fine a sé stessa. | |
dittico | opera consistente in due tavole dipinte o in due tavolette d’avorio scolpite, incernierate in modo da potersi richiudere come un libro. | |
edicola | piccolo edificio di varia forma a pianta centrale costruito per collocarvi una statua. | |
emblema | figura simbolica spesso accompagnata da un motto; simbolo/stemma di una famiglia o di una impresa. | |
epigrafe | o iscrizione, testo esposto pubblicamente su un supporto di materiale non deperibile (marmo o pietra, raro in metallo).
L’intento del testo è quello di tramandare la memoria di un evento storico, di un personaggio o di un atto; solitamente le iscrizioni sono realizzate in lettere maiuscole. A caratterizzarle è anche l’adozione di particolari registri linguistici, improntati generalmente a concisione e solennità. |
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epitaffio | iscrizione funebre o monumento commemorativo posto su di un muro o su un pilastro. Come il cenotafio non coincide con il sepolcro del defunto. | |
fastigio | la parte più alta del coronamento di un edificio. In un polittico è la tavoletta centrale, terminale e posta nella parte più alta. | |
figurina | ||
fonte battesimale | vasca in pietra di varia forma che contiene l’acqua battesimale. | |
formella | tavoletta di varia forma e dimensione, dipinta, intagliata o scolpita con paesaggi o figure. | |
francobollo | ||
fregio | il secondo elemento della trabeazione tra l’architrave e la cornice. | |
frontone | cornice ornamentale, di solito triangolare, posta alla sommità di una facciata. | |
gonfalone | stendardo | |
graffito | tecnica tipica della decorazione murale, ma usata anche nella pittura su tavola o per decorare oggetti in ceramica o vetro. Con graffito si indica la tecnica di produrre un disegno rimuovendo uno strato di pittura, stucco o altro materiale al fine di mettere in luce uno sfondo di diverso colore o tonalità. | |
grisaille | pittura monocroma nelle diverse tonalità del grigio, usata nella decorazione murale, nelle vetrate e negli smalti. | |
guazzo | tecnica pittorica analoga alla tempera, ma con colori a legante gommoso che ne accentuano la leggerezza e la trasparenza; è oggi più spesso usato il termine francese gouache. | |
ialografia | l’arte di incidere e di dipingere su vetro. | |
icona | immagine sacra dipinta in genere su tavola, caratteristica dell’arte bizantina. | |
iconostasi | struttura architettonica che divide il presbiterio dalle navate, destinala all’esposizione di immagini sacre dipinte o scolpite. Frequente nelle antiche chiese cristiane, in particolare in quelle di rito bizantino, può presentarsi come un muro aperto da tre porte o come una balaustra con transenne in marmo che reggono un colonnato sormontato da un architrave. | |
illustrazione | figura stampata o inserita in un volume o in un periodico a corredo del testo. | |
incisione | arte di disegnare in cavo o a rilevo su una lastra di rame o altro materiale per ricavarne delle riproduzioni a stampa.
acquaforte; acquatinta; incisione a bulino; linografia; litografia; manière de crayon; mezzatinta; puntasecca; punteggiato; xilografia. |
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incunabolo | libro stampato nel XV sec
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insegna di pellegrinaggio | placchetta metallica o di altro materiale con figurazioni legate ai santuari munita di occhielli per applicarla all’abito del pellegrino. | |
intarsio | tecnica che consiste nell’incastrare su una superficie, intagliata secondo un dato disegno ornamentale o simbolico, listelli e motivi, in genere dello stesso materiale della superficie, ma di colore diverso; è assai diffusa nella lavorazione del legno e del marmo. | |
lanterna | alla sommità della cupola può aprirsi una piccola edicola detta lanterna, dalla quale entra la luce. | |
lapide | lastra di pietra incisa | |
lesena | pilastro che sporge appena da un muro e ha funzione unicamente decorativa, | |
litografia | Sistema di stampa in cui le zone stampanti e non stampanti sono sullo stesso piano, differenziate da un trattamento chimico particolare. | |
lunetta | in architettura, porzione di muro limitata superiormente da un arco e posta, generalmente, sopra porte e finestre. Nelle arti figurative, parte superiore e arcuata d’una tavola o qualsiasi dipinto o bassorilievo che abbia forma di mezza luna, secondo un uso che ebbe fortuna nella pittura rinascimentale. | |
maestà | dipinti raffiguranti la Madonna seduta in trono circondata da angeli e santi. | |
maiolica | ceramica lucida con invetriatura. Deriva il nome dalle ceramiche ispano-moresche importate in Italia nel secolo XV dall’isola spagnola di Maiorca. | |
medaglia | dischetto metallico con immagini celebrative impresse su una o due facce mediante conio, o a rilievo per fusione. | |
medaglietta giubilare | piccola medaglia emessa dal papa in occasione di un anno giubilare. | |
medaglione | dipinto o rilievo, di forma rotonda o ovale, contenuto in una ricca cornice e usato come motivo decorativo di interni.
Gioiello rotondo o ovale a volte apribile |
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mensola | elemento architettonico di varia forma, poco sporgente da un muro, che serve a sostenere travi e cornici. | |
meridiana | strumento di misurazione del tempo basato sul rilevamento della posizione del sole. | |
miniatura | termine che designa l’arte di illustrare e decorare manoscritti (dal latino minium, pigmento rosso-arancio usato per delineare la lettera iniziale di ogni pagina); in generale, qualunque pittura fine e minuta, specialmente di ritratti. La tecnica è ad acquerello, o smalto, o olio; per i manoscritti, il supporto è di pergamena; per i ritratti, invece, si ricorreva a pergamena, avorio o rame. | |
modello | in architettura è sinonimo di plastico e indica una costruzione tridimensionale che in scala di piccole dimensioni riproduce la costruzione; in scultura, è propriamente la forma in gesso da cui si avvia il processo di fusione. | |
moneta | ||
mosaico | tecnica artistica usata per la decorazione di pavimenti, pareti e soffitti mediante accostamento di piccoli frammenti (tessere) più o meno regolari, di materiali eterogenei quali ciottoli, pietre dure, terracotta, vetro, smalti, marmi. | |
nicchia | incavo, di solito semicircolare, praticato in un muro per collocarvi una statua o un altro oggetto ornamentale, o di culto, o funerario. | |
notizia | ||
olio | tecnica della pittura su tavola o tela. La grandissima varietà dei risultati ottenuti dipende dalla composizione e dai procedimenti usati nella preparazione della materia (colori a olio), dai materiali usati nella preparazione della tavola o tela, dal fondo scelto dall’artista, dalle tecniche utilizzate nella stesura dei colori e, infine, dall’uso di vernici proiettive stese uniformemente sul dipinto finito, ma a volte anche mescolate ai colori per renderli più brillanti. | |
olio su tavola | ||
olio su tela | ||
opuscolo | piccola opera. Libriccino di poche pagine | |
oratorio | cappella privata o di convento. | |
ornato | complesso di elementi geometria o stilizzati con funzione decorativa. | |
ostensorio | arredo sacro, a forma di tempietto o, in tempi più recenti, di disco solare raggiante, entro il quale l’ostia consacrata è esposta all’adorazione dei fedeli. | |
pace | piccola tavola con immagine sacra utilizzata in sostituzione del bacio della pace. | |
pala | dipinto di grandi dimensioni da collocarsi sopra la mensa di un altare. La pala fece la sua prima comparsa all’inizio del secolo XIII a seguito dell’innovazione liturgica che prevedeva che i preti celebrassero la messa volgendo le spalle ai fedeli. Consisteva in una tavola in cui al soggetto centrale si affiancavano talvolta piccole storie o scene laterali; ebbe a volte funzione di pala anche un polittico ma dal secolo XV si ritornò alla tavola unica integrata da una predella con piccole figurazioni, da cui si sviluppò poi l’ancona, ovvero il dipinto inserito in una complessa cornice architettonica. La pala può essere anche un bassorilievo in marmo o legno. | |
paliotto | rivestimento della parte anteriore dell’altare, realizzato in stoffa pregiata o in altri materiali come oro o argento cesellati, oppure marmo, metallo o legno lavorati a intarsio o a rilievo. | |
paramento liturgico | ||
pastello | tecnica pittorica basala sull’impiego di bastoncini o cilindretti, detti a loro volta pastelli, ottenuti modellando un impasto di pigmenti puri in polvere e acqua resa agglutinante da sostanze varie (decotto di orzo o lino, gomma arabica ecc.). | |
patena | oggetto liturgico, piccolo piatto metallico di forma circolare, utilizzato dal celebrante per posarvi l’ostia, prima e dopo la consacrazione. | |
peduccio | elemento sporgente, a forma di mensola o di capitello (capitello pensile), che sostiene l’imposta d’un arco o di una volta. | |
pennacchio | la parte di volta a forma di triangolo sferico che collega la struttura di base (quadrata o poligonale) e la calotta di una cupola. Designa anche la parte a forma di triangolo con lati curvilinei compresa tra gli estradossi di due archi adiacenti e la cornice superiore, o infine la linea retta ideale che congiunge i punti più alti degli stessi archi. | |
pergamena | il termine viene genericamente utilizzato per denotare la pelle animale appositamente preparata per divenire supporto per la scrittura. La pergamena soppiantò il papiro come mezzo di scrittura nel corso del IV secolo, mentre, con lo sviluppo della stampa, la pergamena venne rimpiazzata dalla carta nel corso del XVI secolo. | |
pianta | disegno in proiezione orizzontale di un edificio, di una sua parte o di altro elemento architettonico. | |
piedestallo | basamento di sostegno di una colonna, di un pilastro o d’una statua; si compone di tre parti distinte: dal basso, lo zoccolo, il dado e la cimasa o cornice. | |
pilastro | elemento architettonico verticale, normalmente a base rettangolare (ma anche poligonale, cruciforme ecc.), di sostegno per archi, architravi, volte. Talvolta è costituito, come la colonna, di capitello, fusto e base. | |
pisside | oggetto liturgico, teca o vaso sacro provvisto di coperchio in cui si conservano le ostie consacrate. | |
pittura | acquerello, acrilico, affresco, encausto, graffito, guazzo, mosaico, olio, pastello, tempera. | |
piviale | abbigliamento liturgico, mantello lungo aperto davanti indossato dal sacerdote. | |
polittico | dipinto o rilievo composto di tre o più tavolette incernierate tra loro; quando le tavole sono tre si chiama trittico e le due tavole laterali prendono il nome di portelli. Il polittico può essere una pala d’altare composta normalmente da 5 pannelli. | |
porcellana | ceramica la cui pasta, lucida con riflessi madreperlacei, bianca e compatta, è ottenuta dal miscuglio di caolino, feldspato, quarzo e argilla. | |
portale | la porta esterna d’una chiesa o d’un palazzo, in genere quando sia particolarmente ampia e monumentale. | |
portello | parte del polittico | |
predella | la base dipinta o scolpita sotto la cornice inferiore di un polittico o di una pala; è suddivisa talvolta in formelle e ha contenuto analogo al soggetto sacro del dipinto soprastante. | |
prospetto | il disegno architettonico, in proiezione ortogonale, dell’esterno d’un edificio. | |
protiro | nell’architettura romanica, piccolo atrio dinanzi al portale (centrale o, più raramente, laterale) d’una chiesa, chiuso superiormente da una volta. La volta poggia anteriormente su due colonne, ciascuna delle quale spesso sostenuta dalla statua d’un leone accucciato, detto leone stiloforo. | |
pulpito | nelle chiese cristiane è la struttura autonoma o addossata a una colonna, di vario materiale e di forma perlopiù poligonale, da cui parla il predicatore; è situata in genere nella navata centrale, fuori dal presbiterio. | |
puntasecca | tecnica d’incisione con cui s’incide la lastra direttamente con una punta d’acciaio. | |
reliquiario | oggetto liturgico | |
retablo | termine di origine spagnola che designa una grande pala a scomparti dipinti o in rilievo, o con scomparti dipinti alternati a scomparti in rilievo, inquadrata architettonicamente, assai diffusa fin dal secolo XIV in Europa, in particolare nella penisola iberica. | |
rilievo | tecnica scultorea consistente nel far sporgere da un fondo, in misura maggiore (altorilievo) o minore (bassorilievo), figure e oggetti. Quando le figure in primo piano sporgano per la metà della propria altezza si parla di mezzorilievo. L’importanza del rilievo fu, nell’arte medievale, superiore a quella del tuttotondo, nel quale la figura scolpita è libera da tutti i lati. | |
rosone | nelle chiese romaniche e gotiche la grande finestra circolare a raggiera posta al centro della facciata sopra la porta principale. | |
rotolo | i rotoli insieme alle tavolette erano nell’antichità il principale supporto per la scrittura, erano fatti di fogli di papiro incollati insieme e conservati nelle capsae, scatole cilindriche. Gli inconvenienti legati alle difficoltà di trasporto e di consultazione ne favorirono la sostituzione, a partire dal IV secolo, con il codice. Tuttavia, il rotolo sopravvisse per l’intero Medioevo costituito da fogli di pergamena incollati o cuciti insieme e letto verticalmente. Tali forme risultavano particolarmente adatte ad assolvere funzioni amministrative potendo registrare lunghe liste di dati (genealogie e pedigree). Nei rotoli dell’Exultet, contenenti i testi della benedizione del cero pasquale, essendo prodotti per la pubblica ostensione, le figure erano capovolte rispetto allo scritto in modo da presentarsi sul leggio di fronte alla congregazione dei fedeli. | |
sanguigna | disegno eseguito con un pastello di ocra rossa. | |
sarcofago | antica cassa funeraria, generalmente in marmo od altra pietra, di particolare solennità e imponenza, quelli romani erano adorni di rilievi. | |
sbalzo | rilievo ottenuto battendo sul rovescio una lastra metallica. | |
scenografia | rappresentazione realistica, illusoria o simbolica dell’ambiente in cui ha luogo un’azione teatrale. | |
scultura | ||
scultura processionale | statua o gruppo scultoreo realizzata per essere portata in processione. La base è generalmente larga e forata per fare passare i bastoni per il trasporto in luogo della base processionale. | |
scultura in avorio | ||
scultura in bronzo | fusione | |
scultura in legno | l’arte di scavare e intagliare il legno. L’opera può essere ricavata da un unico blocco di legno o composta di più pezzi lavorati singolarmente con il riporto delle misure da un modello e poi montati a incastro. Questo è il metodo seguito più di frequente durante il tardo rinascimento, il barocco e il rococò. La superfice viene rivestita con uno strato di gesso che serve di preparazione al colore oppure viene impannata, cioè ricoperta con una tela sottile incollata alla superfice che fa da supporto al gesso. L’uso della colorazione sovrastante è molto frequente in tutte le epoche e presso tutte le culture. I colori sono in genere quelli a tempera; la doratura viene eseguita secondo i modi della pittura su tavola. Ma il legno può anche essere lasciato a vista e lucidato a imitazione del bronzo. Recentemente si utilizza il legno grezzo, usando in modo espressivo le qualità intrinseche e i limiti della materia (nodi, venature, tonalità). | |
scultura in marmo | ||
scultura in metallo | oreficeria | |
scultura in pietra | l’arte di scolpire pietre e marmi. Scultori rinascimentali come Michelangelo e neoclassici come Antonio Canova prediligevano una varietà translucida del marmo di Carrara. In epoca ellenistica e romana la grande richiesta di opere di scultura porta all’esecuzione indiretta di parti separate che vengono poi montate a incastro con perni metallici. Le singole parti (branda, gambe, torsi, teste) potevano venire da botteghe artigiane diverse. Come per la scultura lignea, anche la scultura occidentale in marmo o pietra veniva spesso ricoperta di colore. Ragioni tecniche ed estetiche portarono nel secolo IV aC. alla scultura non colorata o solo parzialmente ricoperta di colore. Nel medioevo si ha un ritorno alla vivace coloritura dell’intera statua. Dal secolo XIII al XV prevale la coloritura di dettagli (fondi di bassorilievi, abiti, aureole). Con il secolo XVI la coloritura viene abbandonata e il cromatismo è affidato al gioco di luci e di ombre della materia modellata. | |
seppia | opera (disegno o stampa) realizzata con inchiostro ottenuto dal liquido secreto dalla seppia di colore tra il bruno e il marrone | |
sezione | rappresentazione di un edificio o di una sua parte, idealmente tagliati in verticale o in diagonale per rappresentarne l’interno. | |
sigillo | matrice utilizzata per apporre un’impronta che autentica un documento e per estensione la stessa impronta | |
silografia | o xilografia, tecnica d’incisione in cui si asportano dalla faccia piana di una tavoletta di legno le parti non costituenti il disegno. | |
sinopia | il termine è generalmente usato per indicare il disegno preparatorio di un affresco, eseguito con ocra rossa sull’arriccio. | |
smalto | pittura su metallo ottenuta con paste vitree colorate che dopo la fusione risultano lucide e dure. | |
soprapporta | riquadro decorativo dipinto o a rilievo posto sopra una porta. | |
soprarco | arco costruito su un altro a scopo decorativo o funzionale. | |
spolvero | cartone | |
stallo | ciascuno dei sedili di legno, con spalliera, disposti simmetricamente, in una o più file, fungo le pareti del coro. | |
stampa | opera ottenuta riproducendo un disegno, anche a colori, con l’ausilio di una matrice di materiale solido opportunamente lavorata e inchiostrata secondo uno dei vari metodi di incisione. La presenza di margini più o meno ampi varia a seconda dei periodi, delle aree geografiche e degli artisti. Il nome di uno o più autori (inventore, disegnatore, incisore) si trovano in genere nel margine inferiore. A sinistra è riportato di norma il nome del pittore o disegnatore indicato dal latino imenit, pinxit o delineavit (anche abbreviato: inv., pinxt., del.). A destra quello dell’incisore indicato dal latino scuipsil (abbreviato: sculp), incidit o fecit. Nei margini possono essere riportati anche il nome dello stampatore, dell’editore, stemmi, didascalie, citazioni, dediche, privilegi. Stampe senza firma, monogramma o iscrizioni possono essere prove d’artista o di stato. Per ogni incisione vi possono essere infatti diversi stati, ovvero stampe che vengono modificate man mano prima della formulazione definitiva dell’immagine. La tiratura riguarda invece il numero delle copie realizzate dall’incisione definitiva. Un’unica lastra viene utilizzata per più tirature; le prime sono più fresche e contrastate, le ultime più spente e sbiadite. | |
stampo | matrice d’acciaio per lavorare a sbalzo metalli preziosi, in particolare l’argento. | |
statua | Opera di scultura, a tutto rilievo (o, come anche si dice, a tutto tondo), che rappresenta una figura umana o animale, oppure un’idea o un concetto astratti raffigurati in forma umana o animale. | |
stele | lastra verticale di pietra o marmo con iscrizione o immagini in rilievo con funzione commemorativa. | |
stucco | materiale di rivestimento o riempimento che si ottiene mescolando calce, polvere di marmo, sabbia e caseina. Fin dai tempi antichi è stato usato anche come elemento di decorazione. Nel rinascimento si perfezionò la tecnica aggiungendo all’impasto polvere fìnissima di marmo e modellando le forme su anime di sassi, mattoni e tufo. Del Seicento e Settecento è tipica la produzione di sculture in stucco a tutto tondo su un’armatura metallica. Nello stesso periodo le maestranze, soprattutto lombarde, si specializzano nella realizzazione di opere in stucco su modelli di artisti famosi o su propri disegni. Per i suoi legami con l’arte classica lo stucco compare con frequenza anche nella decorazione architettonica neoclassica, soprattutto gli interni: lesene, cornici, candelabri, rosoni, rilievi a cammeo. | |
studio | lavoro preparatorio eseguito dall’artista prima di realizzare l’opera. | |
tabernacolo | piccola edicola a forma di tempietto collocata al centro dell’altare, nella quale vengono conservate le ostie consacrate. Ha questo nome anche una nicchia o cappelletta con un’immagine sacra. | |
tavola | dipinto a olio o a tempera eseguito su supporto di legno levigato e opportunamente preparato. | |
tempera | tecnica di pittura che utilizza l’acqua per sciogliere i colori e, come agglutinanti, sostanze diverse come chiare d’uovo, latte, colle e gomme ad esclusione dell’olio. Il supporto può essere pietra, legno, metallo, carta, tela, preparati con un’imprimitura adatta a ricevere il colore. La tempera fece la sua comparsa in Europa nel secolo XII e fino al diffondersi della pittura a olio fu la più importante tecnica pittorica. Dal secolo XVI la tempera entrò in un lungo periodo di relativo abbandono. È stata riscoperta nei primi decenni del Novecento. | |
terracotta
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(scultura in) oggetto (vaso, piatto, formella, statua, bassorilievo ecc.) ottenuto dalla lavorazione a mano, o mediante forme sagomate, dell’argilla poi cotto al sole o in forni speciali. Si presenta di colore rosso. | |
terracotta policroma | (scultura in) oggetto (vaso, piatto, formella, statua, bassorilievo ecc.) ottenuto dalla lavorazione a mano, o mediante forme sagomate, dell’argilla poi cotto al sole o in forni speciali e dipinto per dare al manufatto l’apparenza della realtà. | |
tondo | pittura o bassorilievo di forma rotonda; ebbe grande fortuna in epoca rinascimentale. | |
trompe-l’oeil | locuzione francese (traducibile con inganno ottico) che indica un genere pittorico in cui la cura del particolare e il virtuosismo prospettico sono usati con l’intento di dare l’illusione della realtà. | |
versione | opera di pittura o scultura che mostra variazioni rispetto all’originale, ma proviene dallo studio dell’artista e implica la partecipazione di questi anche quando l’esecuzione sia affidata ad aiuti o assistenti. La versione. si distingue dunque dalla copia e dalla replica. | |
vetrata | ||
video | procedimento e apparato per la trasmissione a distanza di immagini. | |
volta | copertura ad arco di un ambiente o di una parte di esso. La più semplice è la volta a botte, che rappresenta lo sviluppo continuo di un arco romano e che scarica uniformemente il proprio peso sui due muri che la sostengono. La volta a crociera è invece l’incrocio di due volte a botte ed è costituita da quattro spicchi, detti vele, e dalle nervature in muratura, dette costoloni, che si trovano tra una vela e l’altra, all’incrocio dei costoloni è collocata la chiave di volta. La volta a padiglione si innalza su una base quadrata, rettangolare o poligonale ed è formata da tanti fusi cilindrici quanti sono i lati della costruzione che la sostiene. |