1660

Santa Veronica con il velo, Santo Rostro de Jesús, olio su tela, 1660, Iglesia de la Asunción, Osa de la Vega, Spagna.

 

Ad Osa de la Vega, in Spagna, la devozione risale al marzo 1644 quando il Volto Santo, appartenente a Gregorio de la Torre e a sua moglie Isabel Corral, lacrimò e sudò sangue. Nel 1660 si eresse una cappella per venerarlo pubblicamente. Nel 1674 papa Clemente X concesse le indulgenze pontificie e nel 1676 si costituì la confraternita del Volto Santo.

La devozione fu accompagnata da numerosi miracoli.

Una bambina di circa 6 anni, paralizzata alle gambe, era costretta ad una vita segregata poiché i genitori, non avendo una sedia a rotelle, non riuscivano a trasportarla in altro modo. La gente di Osa ottenne che la piccola partecipasse alla novena durante le feste in onore del Volto Santo e pregò per lei. Al termine della novena la bimba miracolosamente si alzò in piedi.

Era costume a Osa che il quadro del Volto Santo fosse esposto dopo un rituale durante il quale venivano accese alcune candele. Un chierichetto, mosso da affetto verso il Volto del Signore, volle un giorno scoprire il quadro senza preoccuparsi delle candele. Il parroco lo vide e tentò di fermarlo assestandogli un calcio, ma non riuscì, poiché la gamba rimase sospesa e rigida.

Quando ancora le corride si svolgevano nella piazza maggiore del paese accadde che vi fosse ad assistere una donna con in braccio  la figlioletta, di circa 4 mesi. Un toro la colpì, buttò a terra la piccola e la trascinò salendo al municipio, finché le zampe gli si incastrarono e lo bloccarono, mentre la gente invocava il Volto Santo. Raggiunta la bambina creduta morta, con meraviglia di tutti venne trovata viva e senza alcuna ferita.

Durante le epidemie di colera degli anni 1834, 1854 e 1855, 1865 gli abitanti di Osa si rivolsero al Volto Santo chiedendo per il paese dalla terribile malattie che mieteva vittime in tutta la Spagna. Il Volto Santo concesse che non si avessero morti di colera in Osa.

Nel 1800 padre Pedro de la Torre nativo di Osa de la Vega portò con sè una copia del dipinto nelle Filippine, dando inizio alla devozione al Volto Santo a Naga City.

 

cfr. Nazenie Garibian, La prima Bibbia armena a stampa, in Tracce armene nella Biblioteca Universitaria di Bologna e in altre biblioteche d’Italia, vol. 1, Cartografia, manoscritti e libri a stampa, a c. di Anna Sirinian e Paolo Tinti, Bologna 2020, pp. 132-157.

Vedi su Instagram


GUTE-URLS

Wordpress is loading infos from clicart

Please wait for API server guteurls.de to collect data from
www.clicart.it/giacomo/Displa...