Velo della Veronica, lunetta, affresco, 1750-1890, edicola Madonna Nera, Monti di Madri, Plesio (Co), Italia.

I Monti di Madri è un alpeggio a 570 mt di altitudine in Val Sanagra, una vallata delle Prealpi Lepontine, tra il Lago di Como ed il Lago di Lugano, scavata dal torrente omonimo. Sulla facciata di una cascina dell’alpeggio è presente l’affresco comunemente chiamato “la Madonna Nera di Madri” per il colore scuro della pelle della Madonna. L’edicola è impreziosita da una cornice bianca con due lunette con il velo della Veronica e un angioletto.
È stato ipotizzato che il colore scuro del volto della Vergine voglia richiamare, quale simbolo della terra fertile, in chiave cristiana l’antico culto celtico della Dea Madre. L’ipotesi sarebbe avvalorata dallo stesso toponimo “Madri” (anche se la derivazione di Madri da madre non è suffragata da prove) e dalla presenza in zona di un’aerea cintata da grossi massi.
Osservando l’affresco dei Monti di Madri, senza pregiudizi e senza soffermarsi sul colore scuro dei volti, si può notare invece che esso raffigura la scena dell’apparizione della Madonna a Giannetta de Vacchi sul prato Mazzolengo presso Caravaggio avvenuta nel maggio del 1432. Infatti l’iconografia della Madonna di Caravaggio riproduce la Madonna incoronata in piedi sulla sinistra e Giannetta inginocchiata sulla destra, con accanto il fascio di fieno appena tagliato; tra le due figure il ruscello, a testimoniare la fonte d’acqua miracolosa sgorgata nel luogo dell’apparizione, e il ramo fiorito a ricordo del miracolo provocato da un certo Graziano, che incredulo prese un ramo secco lo piantò nell’acqua e lo vide ricoprirsi subito di fiori e foglie.

Il culto della Madonna di Caravaggio si diffuse rapidamente in Lombardia dal 1700 (nel 1710 il Legato del Pontefice Clemente XI incoronò la Vergine con una corona d’oro).
Il colore nero della pelle della Madonna deve essere quindi attribuito al processo di ossidazione della biacca che si trasforma in ossido di piombo di colore marrone. La tendenza all’incupimento era più evidente quando la biacca veniva utilizzata con leganti magri (come la tempera o la pittura murale) e in presenza di umidità, caratteristica presente nella gola dell’alpeggio di Madri.
Il Parco della Val Sanagra, istituito nel 2005, comprende un territorio di circa 15 Km, per un’estensione di circa 758 ettari, posto tra Grandola Uniti e Menaggio.
Segnalazione e note di Giorgio M. Baratelli
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