Francesco e Vincenzo Biangardi, Gesù incontra la Veronica, scultura processionale, tecnica mista, 1883, Caltanissetta, Italia.
Le 16 vare del Giovedì Santo di Caltanissetta. Il termine vara viene dalla spagnolo e significa appunto trave, ovvero le aste con le quali un tempo venivano portate a spalla. Le opere furono tutte realizzate dai due scultori napoletani Francesco e Vincenzo Biangardi tra il 1883 e il 1909 a Caltanissetta e commissionate dai ceti artigianali della città (panificatori, mugnai, ortolani, minatori, ortofrutticoli e pescivendoli, marmisti, gessai, macellai, muratori, e vinai), e ancora oggi appartengono ai stessi ceti. La Veronica, è stata in ordine cronologico la prima Vara costruita da Francesco e Vincenzo Biangardi.
Le opere sono polimateriche, ovvero mani in legno di tiglio, piedi e testa in cartapesta, struttura in legno imbottita di paglia e rivestita in tela olona o sacchi di juta imbevuti nel gesso di bologna e colla di coniglio. L’effetto è simile al legno ma l’opera risulta notevolmente più leggera e facile da trasportare a spalla. La processione si svolge il Giovedì Santo di ogni anno e ogni gruppo è accompagnato da un complesso bandistico, quindi 16 vare e altrettante 16 bande musicali (simile processione si svolge anche a Trapani il Venerdì Santo), provenienti da tutta la regione siciliana.
Le 16 vare raffigurano tutte le scene della Passione di Cristo e vanno in processione nel seguente ordine:
1) ULTIMA CENA
2) ORAZIONE NELL’ORTO
3) CATTURA
4) SINEDRIO
5) FLAGELLAZIONE
6) ECCE HOMO!
7) CONDANNA
8) PRIMA CADUTA
9) CIRENEO
10) VERONICA
11) CALVARIO
12) DEPOSIZIONE DALLA CROCE
13) PIETA’
14) CONDOTTA AL SEPOLCRO
15) SACRA URNA
16) ADDOLORATA
Un caso a parte è LA CONDOTTA AL SEPOLCRO, realizzata a Napoli da un certo Fittipaldi nel 1853 , il suo costo fu di 100 onze, fu trasportata da Napoli a Palermo su piroscafo via mare e da Palermo a Caltanissetta su di un carro trainato da buoi.
La Veronica è stata commissionata dai minatori sopravvissuti alla tragedia di Gessolungo, per il costo di lire 900. L’attuale proprietario è la Sacra Lega “San Michele”.
Segnalata da Mauricio
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