711

Sudario di Oviedo, telo della Passione, lino con macchie di sangue, 711, Spagna. Cámara Santa, Catedral de Oviedo.

Secondo la tradizione è il telo con cui fu coperto il volto di Gesù durante la deposizione dalla croce e il trasporto al sepolcro. Non presenta nessuna immagine ma le macchie di sangue che vi sono impresse sono compatibili, per composizione, tipo di gruppo sanguigno e diffusione geometrica, con quelle presenti sulla Sindone di Torino.

Cámara Santa

Le notizie sulla sua storia derivano dalla ricostruzione medievale di Pelagio, vescovo di Oviedo dal 1101 al 1130. Egli afferma che il sudario, proveniente dal sepolcro di Gesù, fu custodito a Gerusalemme insieme ad altre reliquie in un’arca di legno di cedro, fino al 614. Dopo la conquista persiana iniziò il viaggio della reliquia verso la Spagna. Nell’840 il re di Asturia Alfonso II portò a Oviedo il Sudario facendo costruire all’interno del suo palazzo la “Cámara Santa” che da allora accoglie l’arca con le reliquie. Oggi la cappella è incorporata alla Cattedrale gotica di San Salvador, costruita nel XIV secolo.

Una quadruplice serie di macchie, speculari su entrambi i lati del panno, è risultata essere composta da una parte di sangue e da sei parti di liquido edematico polmonare, sostanza che si accumula nei polmoni a causa della morte per soffocamento. Tra le macchie si distinguono anche impronte di dita, disposte nella parte attorno alla bocca e al naso, lasciate probabilmente da chi stava cercando di arrestare il flusso di sangue dal naso dopo che il panno era stato avvolto sul capo.

L’ipotesi di Giulio Ricci, uno dei primi studiosi della reliquia, è che il telo sia stato posto ripiegato sul viso di Cristo, già morto, e appuntato dietro alla testa, secondo l’usanza ebraica, per coprire il volto nel trasporto dalla croce al sepolcro, e che fu tolto per la pulizia del corpo e la preparazione alla sepoltura. Poiché era intriso del sangue di Cristo venne lasciato nel sepolcro secondo le prescrizioni funebri ebraiche.

La datazione col metodo del carbonio 14 ha datato il sudario al VI secolo.

Cfr. Lorenzo Bianchi, Il Sudario di Oviedo, 30giorni,  n. 04 – 2009


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