Pietro Strozzi, Velo della Veronica, pittura su tessuto, 1617, Roma, Italia. Museo de Arte Sacro de las Clarisas de Monforte, Monforte de Lemos.
L’opera è stata rintracciata da Roberto Falcinelli. E’ conservata nel convento di clausura delle suore clarisse della città. Non è in mostra al pubblico presso il museo di arte sacra annesso al convento ma conservata in una stanza custodita. Sarebbe la copia che Paolo V fece realizzare per l’arciduca Ferdinando d’Austria, che donò alla VII contessa de Lemos Catalina de Zúñiga y Sandoval moglie di Pedro Fernández de Castro Andrade y Portugal. Anche qui è riportata l’incisione sul piatto d’oro: “SDN PAVLUSPAPAV PRAESVMENTIBVS. SINE.LICENTIA. AB. IPSO. VEL A. SUCCESSORIBVS. EXEMPLVM.SVMERE. HVIVS.IMAGINIS. ANATHEMA. DIXITA. Aº 1617″.
All’origine delle opere del pittore canonico Pietro Strozzi ci fu la richiesta, nel 1616, della cancelleria imperiale di Vienna a Paolo V di una copia della reliquia romana per la regina di Polonia, Costanza. Il papa motivò il ritardo dell’invio con la difficoltà di reperire tra i canonici un buon pittore poiché allora solo ai canonici era concesso l’accesso alla reliquia.
Grimaldi, che aveva visto la reliquia nel 1606, reputò la copia dello Strozzi fedele all’originale e riferisce che l’artista/canonico realizzò altre cinque copie. Oltre a quella per la sagrestia del Vaticano e per la regina della Polonia, le altre erano destinate al Papa, al Granduca di Toscana e al vescovo Roberto Ubaldini di Montepulciano.
A noi sono giunte: la copia conservata al Schatzkammer nel Palazzo Hofburg di Vienna, una seconda del 1617 a Chiusa Sclafani (Palermo), papa Clemente VIII la diede a un frate francescano, Innocenzo, suo consigliere personale a Roma; la copia segnalata da Falcinelli di Bologna, donata da Paolo V a Apollonia Maria di Savoia, la copia di Madrid, donata sempre da Paolo V al cardinale D. Luis Homodey; la copia conservata nella Chiesa di Gesù a Roma donata da Papa Gregorio XV alla duchessa Sforza nel 1621.
Il 7 settembre 1616 una lettera di Papa Paolo V proibiva qualsiasi nuova copia, sotto pena di scomunica.
Cfr. Roberto Falcinelli, DER SCHLEIER DER VERONICA UND DAS ANTLITZ VON MANOPPELLO Neue Untersuchungen und Erkenntnisse, Vienna 2015.
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