1580-1650

Immagine edessena, olio su tavola, latifoglia, 1580-1650, Francia?. Collezione privata, Palermo.

La scritta in oro, solo in parte leggibile, sembrerebbe indicare che il dipinto è una copia dell’Immagine edessena conservata in San Silvestro in Capite, secondo una tipologia che conosce un picco di diffusione in Italia e in Europa dalla fine del 1500 al 1700. Diversamente dalle copie della veronica l’immagine di re Abgar è caratterizzata dal volto di Cristo trasfigurato, senza segni di sofferenza. All’origine della fortuna della variante potrebbe essere la preferenza del cardinal Federico Borromeo per il Mandylion come prototipo del vero ritratto di Cristo.

Un’etichetta sul retro attribuisce l’opera al Correggio o alla sua scuola. Luciano Buso, invece, suggerisce che l’opera, vicina al Salvator Mundi fiammingo, porti semicelata la data 1487.

Segnalazione e fotografie di Guglielmo Orlandi


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