Legis Glückselig, Immagine edessena, stampa, colorata, 1862, Praga, Repubblica Ceca.
Didascalia: Holzschnitt in Farben ausgeführt von H. Knofler in Wien (xilografia a colori eseguita da H..Knöfler a Vienna).
Il volume, dedicato al conte Franz Thun-Hohenstein, richiese un lungo periodo di ricerche e studio sulle immagini di Cristo. Per la rielaborazione del Volto di Cristo di Edessa secondo un originale esistente a Nazareth, Legis Glückselig ricevette un encomio da Sua Santità Pio IX il 6 agosto 1864. Il documento definiva l’immagine vetustissimum christianae religionis monumentum [antichissimo monumento della religione cristiana].
Questa la descrizione dell’immagine ritrovata a Nazareth:
«Fra le centinaia di tipiche rappresentazioni di Cristo in legno, incisioni su rame era giunta all’autore anche da due parti – dalla Siria e dalla Russia – quel ritratto di Cristo che si trovava in una cappella della città di Nazareth (distante molti giorni di viaggio dalla città di Edessa) presso la roccia cosiddetta Mensa Christi o “la tavola del Signore” e che recentemente è stato traslato nel convento locale (latino) dell’Annunciazione a Maria.
Questa preziosa reliquia d’arte dalla patria del Salvatore l’aveva prima schizzata, secondo quanto assicura egli stesso, il famoso viaggiatore russo a Gerusalemme Abraham Norow nella sua splendida opera: PUTEČESTVIE PO SVATOE ZEMLIE (St. Petersb. 1844, vol. II, pag. 90), e l’immagine, rimasta quasi ignota, era adattissima per essere decisiva nella prospezione del tipo di Nostro Signore di Edessa e costituire così l’ultimo tassello dell’edificio dell’archeologia di Cristo. Perché il Nazarenum (come chiameremo l’immagine di Nazareth nel confronto con quella di Edessa) si offriva per la sua antichità, il suo luogo di ritrovamento, la sua firma e – nonostante tutte le mancanze nel disegno e nell’esecuzione – la sua peculiarità tipica che risalta vittoriosa, come la base desiderata, dalla quale può e deve unicamente partire la riuscita riproduzione del tipo di Cristo di Edessa.
Quanto sia antico questo ritratto di Cristo palestinese non si può legittimamente sapere perché, come cosi spesso accade, ci sono stati parecchi restauri; ciò vale anche per l’iscrizione totalmente rifatta.»
Segnalato da Dirk Weisbrod
Wordpress is loading infos from clicart
Please wait for API server guteurls.de to collect data fromwww.clicart.it/giacomo/Displa...