Giuseppe Brunner, Volto di Cristo, 1934, Trento, Italia.
L’opera è una rielaborazione del volto sindonico.
Giuseppe Brunner (Bruner) apre uno studio fotografico a Trento nel 1895. Sua è la tecnica, che lo renderà famoso in Italia e in Europa, di trasformare la fotografia in opera d’arte mediante la modifica del negativo a raschietto.
Nel 1933 riceve l’incarico per la rielaborazione fotografica del volto di Gesù, partendo dalle riprese che il fotografo torinese Giuseppe Enrie fece nel 1931. Il compito ricevuto da Brunner dalle autorità vaticane consiste nel ritoccare la figura della Sindone fino a dargli una maggiore leggibilità e restituire una versione ufficiale del volto di Cristo approvata dalla Chiesa.
Dopo uno scrupoloso lavoro di pulizia, l’opera ottenne i più alti riconoscimenti in Italia e nel mondo. Il viso trasfigurato da Brunner divenne l’icona più diffusa che l’apparato ecclesiale cattolico abbia proposto in tempi moderni. Il beato Cardinal Ildefonso Schuster intitolò al Sacro Volto una nuova chiesa a Milano, edificata per solennizzare l’Anno Santo della Redenzione, al Sacro Volto e donò l’immagine ricevuta dal fotografo Brunner. La stessa immagine il Cardinale donò alla Beata Pierina De Micheli.
Nel corso di un’intervista relativa alla sua opera il Brunner dichiarava: “… se questo volto di Gesù appare bello, di maestà regale, di dolcezza infinita, suggestivo e potente, nulla vi è di creato e non a me conviene lode. È così perché tale doveva essere il figlio della più pura delle vergini, Maria di Nazareth, perché tale doveva essere Gesù!”.
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