1980

Shusaku Endo, Il Samurai, prosa, 2006. Luni Editrice, p. 296.

Credo di capire perché in ogni casa di quei paesi lontani c’è l’immagine di quell’uomo in croce. In fondo al cuore degli uomini c’è il desiderio di avere qualcuno accanto per tutta la vita, qualcuno che non li tradisca, che non li abbandoni, fosse pure un cane rognoso. Quell’uomo si trasformò in un cane rognoso per amore degli uomini.

ShusakuEndo

Ne Il Silenzio, considerato il capolavoro di Endo, il volto di Cristo attraversa tutto il romanzo. Protagonista è un padre gesuita missionario in Giappone durante la persecuzione dei cristiani. La memoria del volto di Cristo è la compagnia stabile del gesuita. Cristo però non risponde alle domande del missionario (il silenzio è il silenzio di Cristo) il quale, torturato, alla fine lo rinnegherà proprio calpestandone il volto  (su di un’icona resa quasi illeggibile dalle molte abiure).  Ne Il  Samurai Endo non racconta del rapporto di un occidentale col volto perduto di Cristo ma del suo rapporto col Cristo crocifisso. Il romanzo storico, ambientato all’inizio del XVII secolo, che Endo stesso definisce autobiografico, racconta la lontananza e l’ostilità che il crocifisso suscita nel samurai protagonista del romanzo che però alla fine morirà a causa sua.

Qui una bella lettura di Andrea Monda


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