Scuola di Novgorod, Keramion, icona, 1167 ca.. Galleria Tret'jakov, Mosca.
È forse una delle prime rappresentazioni dell’immagine edessena in cui il Cristo è raffigurato senza collo (un’iconografia che non sostituirà mai interamente l’antica). Una seconda caratteristica della nuova iconografia del Mandylion sono le lunghe ciocche di capelli che scendono allontanandosi dal volto. Non è chiaro se la nuova disposizione dei capelli dipenda dalla mancanza del collo, se vuole indicare la testa posta sul telo, o se è una caratteristica legata alla Passione (sul retro dell’icona è rappresentata l’adorazione della Croce). A sostegno dell’ipotesi di un nesso tra questa iconografia e la Passione e l’Eucarestia troviamo la confusione del Mandylion di Laon, di poco successivo, con la Veronica la cui iconografia si sta formando in questi stessi anni.
Georges Gharib suggerisce inoltre che l’icona rappresenti il Santo Keramion, cioè una delle tre tegole sulle quali secondo leggende diverse si sarebbe miracolosamente riprodotta l’immagine impressa nel mandylion di Edessa. Argomenti a favore dell’ipotesi è la mancanza della rappresentazione del panno, il volto di Cristo è speculare rispetto a quello del Mandylion nella direzione dello sguardo e nel piccolo ciuffo dei capelli.

Il Santo Keramion è festeggiato dalla liturgia Bizantina, insieme al Santo Mandylion, il 16 agosto, come risulta dal Sinassario che si legge nel Mattutino: “Un’argilla creata dall’uomo porta impressa la tua effigie increata, o mio Cristo, Creatore dell’universo”.
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