Elena Bono, Via Crucis, VI stazione, La Veronica, poesia, in Poesie Opera Omnia, 2007, Recco (Ge), Italia. Ed. Le Mani, p. 422.
Tu sei colei che avrei voluto essere io,
una semplice donna che va raccogliendo
il suo fresco bucato sul tetto – terrazza di casa
e vede passare quell’uomo sotto la croce
vacillare, cadere e non riuscire a rialzarsi
con tutti i violenti strattoni alla corda che ha al collo.
Si precipita in strada e col suo panno di lino
più fine ed odoroso deterge pian piano
quell’orrido ammasso di spine, di capelli, e di sangue.
***
So di una ragazzetta che lavava lavava
So di una ragazzetta che lavava lavava
– striminzita e gobbina –
i panni della gente
nelle acque del Si Kiang.
Bianchissime le vesti
che la ragazza lavava;
di gran lunga più bianca
la sua veste interiore.
Assunte le sembianze di un Principe Reale
le promisi ricchezze
se veniva con me.
Assunte le sembianze di un vagabondo piagato
le imposi di lavare cenci e piaghe
ripagando con pietre
ed invettive.
Rifiutò le ricchezze del Principe Reale.
Con bel sorriso accolse
le pietre e le invettive
del vagabondo piagato.
Io quando sono stanco
della vostra potenza,
della vostra bellezza mal usate,
e del vostro dolore mal sofferto
e delle vostre gioie mal godute
e del vostro far male tutto quello che fate,
nelle mie proprie Sembianze
discendo al Si Kiang,
non faccio che guardare
la ragazzetta che lava.
Seguitando a lavare
alza gli occhi ogni tanto
e mi sorride.
Così mi riconcilio
e vi sorrido.
Elena Bono, da Invito a Palazzo, liriche 1982 EmmeE
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