La mostra sul volto di Cristo è stata presentata a Rimini nell’ambito del Meeting per l’amicizia fra i popoli.
Obiettivo della mostra è favorire e ricreare la familiarità col volto di Cristo. Le diverse sezioni ripropongono la storia del ritratto di Cristo dalle sue origini in oriente, il suo legame con Roma, e la nostalgia che di esso ne ha l’uomo moderno.
A cura di E. Colombo, M. Colombo, p. P. Martinelli OFMCap, P. F. Moretti, G. Parravicini, M. C. Terzaghi, R. Zardoni. Con la collaborazione di: P. Badde, A. Petraccia, p. H. W. Pfeiffer S.J., D. Rondoni, M. Rossi, S. Tassetto, P. Vismara.
Abbiamo dedicato la mostra a Benedetto XVI, allora già emerito, poiché è stata la sua visita a Manoppello a farci conoscere il Volto Santo e ad aprire la nostra ricerca sulla veronica. Benedetto XVI ci scrisse dopo l’evento invitandoci a proseguire la ricerca.
La mostra in sintesi:
- La mostra prende inizio dalla tensione di vedere il volto di Dio che attraversa tutta la storia dell’Alleanza, da Mosè: «Mostrami il Tuo volto» (Es 33,18) alla richiesta dei Greci a Filippo: «Vogliamo vedere Gesù» (Gv 12,21). Domanda che trova risposta in un dono: «Cristo stesso ha lasciato la sua immagine alla Chiesa», come testimoniano con sorprendente certezza i Padri orientali.
- Il desiderio di «guardare e lasciarsi guardare da Cristo» caratterizza anche l’Occidente medievale. Dal XIII secolo la veronica, il sudario conservato in San Pietro sul quale Cristo avrebbe lasciato impresso il suo volto, diviene la principale reliquia romana, meta e premio dei pellegrinaggi a Roma: «In quel tempo che molta gente andava per vedere quella imagine benedetta, la quale Gesù Cristo lasciò a noi per esempio della sua bellissima figura» (Dante, La Vita Nuova).
- Dal XVI secolo, quando sembra essere tacitata o nascosta l’antica reliquia, inizia a perdersi la memoria di questo Volto, eppure l’uomo moderno continua ad averne profonda nostalgia: «Gli uomini hanno perduto un volto, un volto irrecuperabile, e tutti vorrebbero essere quel pellegrino che a Roma vede il sudario della Veronica e mormora con fede: Gesù Cristo, Dio mio, Dio vero, così era, dunque, la tua faccia?» (Jorge L. Borges, L’artefice).
- L’ultima sezione della mostra inizia con l’ardita ipotesi avanzata nel 1999 da padre Heinrich W. Pfeiffer S.J. che identifica nel Volto Santo di Manoppello la Veronica romana. Il Velo abruzzese ha caratteristiche uniche: è il solo ritratto su velo giunto a noi, e pur mantenendo la trasparenza del filato e perfettamente visibile sulle due facce.
Il Volto Ritrovato. I tratti inconfondibili di Cristo, Meeting per l’amicizia fra i popoli, 18 – 24 agosto 2013, Rimini